Dopo il trionfo dell'anticalcio di martedi sera, ci voleva una boccata d'ossigeno. Ed eccola qua: un Bayern tenace e solido elimina il Real miliardario e arrogante di Josè Mourinho e Cristiano Ronaldo, nonostante un rigore generoso e un gol balordo avessero permesso ai blancos di portarsi sul 2-0 dopo appena un quarto d'ora. L'eroe della serata è sicuramente l'ottimo portiere tedesco Neuer, autore di due magnifiche parate sui penalty calciati da Ronaldo e Kakà, e il villain ovviamente non può essere che il piagnone di Setubal, el Gran LLoron, come lo chiamano ormai da quelle parti, sempre più omologo tattico di Trapattoni in quanto a scarsezza di soluzioni strategiche.
Già perchè il Madrid viene costretto sistematicamente dal tecnico a violentare la propria leggendaria attitudine all'attacco, con un calcio attendista, difensivo e affidato all'iniziativa dei singoli, che il Bernabeu storicamente non ha mai gradito, e così il Bayern, nonostante il brusco svantaggio iniziale, prende campo minacciosamente quasi da subito, e riesce a costruire varie azioni interessanti arginando nel frattempo piuttosto bene le folate di Ronaldo e Benzema.
Di calcio moderno non c'è traccia, dato che le due squadre partono da subito molto lunghe e spezzate in due tronconi fra difesa e attacco, ma i tedeschi in maglia rossa avanzano con più frequenza e creano numerose occasioni, finchè una presa di judo di Pepe su Gomez causa il rigore del 2-1, trasformato poi da Robben.
Il Real, probabilmente sfibrato da tre partite difficilissime, non si scuote più di tanto, anzi, abbassa il ritmo e si sistema sempre più spesso dietro la linea della palla, cosicchè la seconda frazione, e l'overtime, sono meno ricchi di episodi salienti, e anzi, a più di uno spettatore, sembra addiritura che ai madridisti non dispiacerebbe arrivare ai calci di rigore, anche se nel frattempo entra Kakà, e Mourinho continua a coltivare una speranziella.
Il guaio è che Neuer è davvero forte, e Sergio Ramos vanifica le ultime speranze spedendo in curva il penalty decisivo. Schweinsteiger invece è impeccabile nell'esecuzione, e timbra il pass per la finale con un destro secco, lasciando il Bernabeu impietrito, e il Gran Lloron in ginocchio.