“Una delle cose più terribili del nostro tempo, è che gli unici ad essere forniti di certezze sono gli stupidi, mentre chi possiede intelligenza e creatività è sempre pieno di dubbi e esitazioni”
Bertrand Russell
Dice Wikipedia che l'effetto Dunning-Kruger è una distorsione cognitiva, o meglio, metacognitiva, a causa di cui degli individui privi di una determinata abilità e conoscenza, prenderanno in quest'ambito in cui non sono competenti quasi sempre cattive decisioni, o raggiungeranno conclusioni errate, ma la loro stessa incompetenza impedirà che si rendano conto dei propri sbagli; si tratta perciò di una sorta di “illusione di superiorità” che porta i succitati individui a sovrastimare le proprie conoscenze, mentre l'esatto opposto accadrebbe per gli individui invece forniti di adeguata preparazione, tanto da far dedurre che una vera conoscenza possa paradossalmente minare l'autostima e la sicurezza di chi la possiede.
Justin Kruger e David Dunning giunsero a queste conclusioni nel periodo 1999-2003 a seguito di estensive ricerche sui propri studenti della facoltà di psicologia della Cornell University (Ithaca, New York).
Riassumendo, data una certa “specialità” o disciplina, gli incompetenti tenderebbero 1) a sopravvalutare il proprio livello di abilità\conoscenza; 2) a non riconoscere l'abilità\conoscenza in chi realmente la possiede; 3) a non saper determinare i limiti della propria inadeguatezza; e 4) a riconoscere infine la propria scarsa capacità solamente se istruiti abbastanza da conseguire un netto miglioramento.
Pensavo all'effetto Dunning-Kruger leggendo le argomentazioni dei fautori del Sì, anzi dei quattro Sì, in merito alle consultazioni referendarie che si stanno svolgendo in questi giorni, e facendo caso alle curiose argomentazioni di chi vorrebbe che votassimo Sì piuttosto che No, così a cuor leggero senza neppure pensarci, mentre invece i temi che il referendum prende in esame sono assolutamente complessi, e richiedono conoscenze che il cittadino medio non possiede, e per la verità nemmeno è tenuto a possedere.
Si potrebbe anche tralasciare il quesito sul cosiddetto “legittimo impedimento”, fabbricato ad hoc contro Berlusconi, considerando semplicemente che comitati referendari altamente politicizzati a sinistra non voteranno in nessun altro modo se non in quello stabilito dalla linea del loro partito, anche se sarebbe utile ricordare come il “legittimo impedimento” sia stato vagliato il 13 gennaio di quest'anno dalla Corte Costituzionale, non esattamente un covo di berlusconiani, la quale Corte ha tagliato e cucito la legge in modo che la decisione finale passi nelle mani del Giudice, un'altra figura solitamente indigesta al Cavaliere.
Ma una valenza forzosamente politica in buona sostanza emerge anche negli altri quesiti proposti ai novelli esperti di diritto costituzionale e di fisica nucleare: si è tentato surrettiziamente di associare il governo, e soprattutto Berlusconi, all'uso dell'energia atomica, o meglio, a paventati futuri “incidenti nucleari”, quando invece ogni attività in questo campo è stata sospesa ad libitum proprio a seguito del disastro di Fukushima, e poi “colpa del governo” sarebbe anche l'altrettanto ipotetica selvaggia privatizzazione dell'acqua pubblica, che con assoluta certezza ci farà morire di sete entro pochi anni, allo stesso modo in cui la Puglia nonostante Nichi Vendola doveva desertificarsi, e i ghiacci polari squagliarsi miseramente a causa del global warming, un'altra vergognosa bufala inventata di recente da certi amanti delle psicosi collettive. E tutto questo quando fino a un paio di anni fa il paladino delle privatizzazioni era il ministro del centrosinistra Bersani, il quale con tutta probabilità aveva fiutato l'affare e sapeva già a quale società amica del PD si sarebbe potuto dare qualche appalto, mentre adesso è costretto a fare marcia indietro e stare allineato e coperto sulla linea politica più utile al momento.
Purtroppo a uno sguardo critico riesce quasi impossibile non notare l'inadeguatezza dello strumento referendario verso argomenti di questo calibro: è follia affidare a masse politicizzate, credulone, poco competenti ed emotivamente sensibili un'importantissima decisione di strategia energetica, quando si sa perfettamente che la scelta sarà influenzata e falsata da un fatto recente le cui proporzioni sono state ingigantite a dismisura da TV e stampa, e dimenticando colpevolmente che tutto ciò è accaduto non “per colpa del nucleare”, ma causa di un gravissimo terremoto che qui da noi non avrebbe lasciato in piedi un singolo mattone.
Un altro fatto da sottolineare è poi che il martellamento di questi giorni e la pressochè totale assenza di uno schieramento per il No, per quasiasi No, anche per uno solo dei quattro, avvalorano la tesi che ormai a sinistra se le cantano e se le suonano da soli, e la causa è l'eterna, inconfessabile e freudiana aspirazione monopartitica degli ex comunisti, per i quali l'imprinting rimarrà sempre e solo il buon vecchio Soviet Supremo, un rassicurante parlamento in cui tutti sono più o meno rossi, e al massimo ci sono dei compagni che sbagliano da spedire con una certa velocità in Siberia prima che il dissenso si allarghi; cosicchè questo referendum viene da sinistra e a sinistra resterà confinato, come si trattasse delle primarie del PD, quelle in cui, abbiamo buona memoria, con scientifica precisione il vincitore è stabilito in anticipo dalla nomenklatura del partito, i candidati perdenti regolarmente si accusano a vicenda di brogli elettorali, e non mancano mai piadine alla salsiccia e Sangiovese Coop, che tanto paga Pantalone.
Ho ascoltato con stupore ragazze a cui è impossibile spiegare la regola del fuorigioco sproloquiare su barre d'uranio e nano-Curie neanche fossero Enrico Fermi in persona, e dunque è chiaro che purtroppo l'elettore di centrosinistra sarà ancora una volta pronto a ubbidire votando Sì, e sentendosi anche ben informato grazie alle quattro acche spiegate su Rai Tre, magari proprio da Vendola, presidente di una regione in cui gli unici acquedotti che funzionano sono quelli già privatizzati, e ovviamente un mucchio di soldi pubblici finirà nelle tasche dei comitati referendari, e dei partiti che stanno alle loro spalle, indovinate quali, al solo scopo di prendere una decisione sbagliata, o di non prenderla affatto.
Benissimo. Non mi avrete. Vado al mare.