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21 gennaio 2013 1 21 /01 /gennaio /2013 19:35

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L'Udinese è rognosa come un sudoku. Guidolin sa di non avere fenomeni in squadra e ha studiato l'unica disposizione tattica sensata; tre difensori fissi, una punta, e tutti gli altri a centrocampo a fare muro, e lucrare al massimo su qualsiasi palla persa. Infatti di palle la Juve ne perde parecchie, ma per fortuna questo accade molto lontano dalla porta di Buffon, dato che l'Udinese viene spintonata all'indietro dal nostro atteggiamento costantemente offensivo, e si deve difendere quasi sempre negli ultimi 40 metri di campo.

Dopo numerose azioni da rete concluse maluccio, a rompere il ghiaccio ci ha pensato un missile terra aria di Paul Pogba, che incocciando la parte interna della traversa si è infilato in rete dopo un percorso di almeno 32\33 metri, una spettacolare conclusione di collo esterno degna di un campione brasiliano. Non contento, nel secondo tempo Polpo Paul ha segnato anche il 2-0 con un perfetto rasoterra ancora da fuori, anche se da meno fuori, dopo una veronica degna del miglior Zizou, e sommando ai due gol il numero di contrasti vinti (tutti) e di palle recuperate, è ovvio che PPP si sta guadagnando sul campo la fiducia di Conte e dei compagni, e di conseguenza un minutaggio superiore anche in partite più impegnative. Le aspettative su questo interessantissimo ragazzo stanno crescendo enormemente: Guidolin stesso, che di giovani prospect se ne intende, non ha potuto fare a meno di elogiarlo. A neanche 20 anni, Paul mostra fisico e tecnica da giocatore vero.

Tornando al match, prese queste due mazzate l'Udinese s'è sgretolata, anche perchè l'ingresso di Di Natale sfoltisce l'obesa linea Maginot di centrocampo, e per Giaccherini, Vucinic e Matri diventa abbastanza facile trovare spazi. Il 4-0 finale è pesante ma allineato al nulla assoluto proposto dalla squadra di Guidolin in fase offensiva; non che Parma e Sampdoria nelle giornate precedenti avessero fatto molto di più, ma buttarla dentro, di riffe o di raffe, è sempre un merito.

Fatto sta che nel frattempo Lazio e Napoli pareggiano senza entusiasmare i loro tifosi e tornano a -5, un distacco più consono a ciò che si è visto da settembre a oggi; le due pretendenti al trono hanno solidità e continuità, e un impianto di gioco italianistico abbastanza simile, ma devono ancora dimostrare di valere il primo posto.

Certo non esibiscono solidità e continuità Roma e Inter, che disputano in serata il secondo atto del match parrocchiale visto a settembre: difese allegre e squadre lunghissime già dal primo minuto rendono incomprensibile a un qualsiasi osservatore intellettualmente normodotato il fatto che Stramaccioni e Zeman continuino a piacere molto alla stampa. Mistero.

Le altre news sono che Fernando Llorente è praticamente già bianconero, e dal 1 luglio percepirà da Corso Galfer un bel mucchio di quattrini: si parla di 4 milioni abbondanti. Per coincidenza, dal 30 giugno smetteremo di stipendiare Iaquinta, uno degli ultimi residui dell'infausta gestione Blanc-Secco. Speriamo sia un buon segno.

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