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6 ottobre 2012 6 06 /10 /ottobre /2012 01:23

conte cs

 

La notizia è che il Tnas ci restituisce Conte sei mesi prima del previsto, cioè ai primi di dicembre, anzichè a stagione conclusa. Coi tempi che corrono è una buona notizia, nonostante rimanga la rabbia per una mancata assoluzione del tutto auspicabile davanti al totale vuoto probatorio in possesso dei patetici Torquemada della giustizia sportiva.

Trattasi di buona notizia soprattutto perchè Conte ci manca, e chi dice il contrario non si rende ben conto di chi abbiamo davanti. Ci è mancato con la Fiorentina, col Genoa, e soprattutto martedi, quando il centrocampo brasilero dello Shakhtar, col suo palleggio compassato e preciso, ha mandato Vidal e soci nel pallone, e Antonio era in tribuna a smadonnare, invece che essere giù nello spogliatoio a dare una scossa alla squadra, e soprattutto, più concretamente, a cambiarne lo schieramento tattico per cavarsi fuori dalla trappola che gli aveva preparato quel furbone di Lucescu, una vecchia volpe del calcio europeo, e un maestro di calcio vero, non inventato da media tendenziosi e imbroglioni.

Già perchè una delle doti essenziali di un grande allenatore è quella di non affezionarsi alle proprie idee; è ben vero che il 3-5-2, sviluppato lungo la via nello scorso campionato, ci ha dato grandi soddisfazioni, ma è altrettanto vero che non può essere la medicina per tutti i mali, e Conte dev'essere pronto ad abiurarlo, come ha già fatto (per fortuna) con la sua originaria idea del 4-2-4. Davanti al 4-2-3-1 dello Shakhtar, tre difensori centrali disoccupati e troppo lontani dai tre trequartisti avversari non servivano a nulla, anche perchè Bonucci non è Scirea, e non gli si può chiedere di interpretare il suo ruolo come fosse un libero di trent'anni fa, anche se ogni tanto ci prova, con esiti alterni.

Dunque c'era bisogno di una mossa coraggiosa: levare uno stopper e mettere dentro un mediano che andasse a contrastare e ripartire venti metri più avanti, togliendo il nostro centrocampo da un evidente imbarazzo tattico. Poi, ci sono stati anche altri problemi, perchè si son visti un pressing alquanto disorganico, e una marea di passaggi sbagliati, ma questa prestazione opaca è servita a individuare un tassello che sicuramente manca per fare di questa Juve una squadra di livello mondiale; un grande centrale difensivo che sappia leggere la partita e spostarsi anche a centrocampo per dare il suo contributo sia in fase di interdizione che in fase di costruzione della manovra, un tassello ancora più importante se ci si difende a tre uomini. Potrebbe farlo Polpo Paul Pogba, che ha fisico e trattamento di palla adeguati, ma a 19 anni si rischia di bruciarlo per una stupidata e Conte lo sa.

Chissà dalla tribuna com'è la visuale.

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